• La vera cinefilia, o del reimpossessarsi dei propri gusti

    Essere cinefili può essere faticoso. In determinati ambienti, soprattutto, ci si aspetta da te un certo tipo di gusto. Devi saper citare un dato numero di capolavori, conoscere autori di nicchia, sperimentazioni particolari, devi trovare eccellenti opere specifiche e aborrire le produzioni più popolari e di qualità ‘inferiore’.

    Già.

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  • A new beginning – this time for real

    Come previsto, il progetto è partito e naufragato. Troppi paletti (mentali miei) e il mio solito modo di esaltarmi e poi affossarmi nel giro di pochi giorni, se non ore.

    Ma qualcosa è cambiato dall’inizio dell’anno. Molte cose, in realtà, di cui non parlerò. L’unica riflessione personale che mi permetto è che la terapia è molto importante, in molteplici occasioni, e non bisogna aspettare di sentirsi davvero male per intraprendere un percorso. La terapia e l’appoggio dei miei amici mi hanno cambiato la vita.

    Quindi ricominciamo, dai. Mi sa che questa volta i miei articoli non mi faranno schifo subito dopo averli pubblicati. Non cancellerò quelli vecchi, e credo di continuare con FILMCROSSING – un format fisso potrebbe essermi utile.

    Peace!

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  • Filmcrossing #1: PRIDE

    Si aprono le danze del Filmcrossing Project con Pride di Matthew Warchus (Francia, Regno Unito – 2014), consigliatomi da utente USA.

    Spoiler alert.

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  • Filmcrossing project

    Normalmente guardo molti film e corti, ma per alcuni non vale la pena fare recensioni (troppo ‘vecchi’ per essere rilevante il mio parere), mentre per altri procrastino la stesura dell’articolo, e alla fine vale la regola 1 (troppo ‘vecchi’ per essere rilevante il mio parere).

    Ho deciso quindi di imbarcarmi in un piccolo progetto con l’aiuto di alcuni amici di penna.

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  • Blonde: un grottesco non richiesto

    Con canonico ritardo, alla fine anche io ho ceduto e ho guardato il chiacchieratissimo Blonde (di Andrew Dominik, 2022) su Netflix. Ecco i miei due centesimi a riguardo.

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  • Back to Hogwarts: Harry Potter and the Philosopher’s Stone

    Tutto è iniziato quando avevo undici anni: mia zia mi ha regalato Harry Potter e la Camera dei Segreti e da lì non è più finita. Dopo averlo divorato con ammirazione, mi sono procurata il precedente, La Pietra Filosofale e poi, per la prima volta in vita mia, ho iniziato a seguire l’uscita in libreria della saga capitolo per capitolo. Così ho fatto anche con i film: con alti e bassi, le pellicole mi sono più o meno piaciute tutte, con l’eccezione di entrambe le parti de I Doni della Morte, ma questa è un’altra storia.

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  • Work in progress, to what end?

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    Ci sono un paio di articoli in cantiere – del tipo che sono già scritti, manca aggiungere il tocco finale e tradurli (che non si sa mai) – senza contare altre idee già in mente… Ma il mio blocco non mi abbandona mai. A che pro scriverli e pubblicarli?

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  • A foretold failure?

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    Ogni singola volta in cui ho provato a tenere un diario o un blog (che non fosse per lavoro), ho fallito. In tante cose la costanza non mi manca, ma con la scrittura ho un rapporto complesso. Intimo, ma complesso.

    Forse si tratta di un fallimento annunciato, ma vogliamo davvero cominciare così, noi due? Il titolo che ho scelto, chiaramente, non è a caso, ma… Come disse qualcuno: fare o non fare, non esiste provare.

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